martedì 6 maggio 2025
Il leader Cdu non ha raggiunto la maggioranza al primo turno. Non era mai accaduto nella storia. Poi nel pomeriggio la fiducia: 325 sì. Resta la fronda dentro la Spd
Friedrich Merz accetta il mandato come cancelliere dopo aver ricevuto la fiducia al Bundestag al secondo voto

Friedrich Merz accetta il mandato come cancelliere dopo aver ricevuto la fiducia al Bundestag al secondo voto - Fotogramma

COMMENTA E CONDIVIDI

Con un’elezione thriller Merz diventa cancelliere. Ma c’è una fronda socialdemocratica nel suo governo e forse anche qualche cristiano-democratico è pronto a remargli contro.

«Il deputato Friedrich Merz non ha raggiunto la maggioranza richiesta di almeno 316 voti, non è eletto cancelliere della Repubblica federale di Germania». Sono circa le 10 di ieri mattina, quando la presidentessa del Bundestag, la cristiano-democratica Julia Klöckner, annuncia l’incredibile ma vero. Merz si alza nervosamente, sussurra qualche parola ai suoi fedelissimi. Mancano sei voti alla maggioranza assoluta e 18 deputati gli hanno votato contro. Lui si alza e se ne va, lo fa anche Angela Merkel, seduta nelle tribune del Bundestag, venuta a rendere omaggio al suo successore cristiano-democratico, l’ex cancelliera si gira intorno, cerca di capire, la sua Germania è nel caos: ha potenzialmente un governo, ma è senza cancelliere, non era mai accaduto che un candidato non venisse votato dal Bundestag il giorno della sua investitura.
Qualche schiamazzo, anche fischi da parte dell’opposizione, in particolare dai seggi di Afd: «Merz ha fallito, dobbiamo tornare alle urne» tuona alle tv tedesche la leader, Alice Weidel. La Borsa di Francoforte crolla. Chi ha tradito? Si chiedono esperti, media e ovviamente Merz e tutti i ministri del suo esecutivo. Olaf Scholz, il giorno prima con la tradizionale cerimonia di fronte al picchetto d’onore, aveva salutato e lasciato il posto di capo del governo, lanciando un appello: «Dobbiamo essere uniti soprattutto in questo momento». Ma ieri probabilmente alcuni deputati del suo partito non lo hanno ascoltato. Scholz, dopo la votazione, è stato invitato ad alzarsi dal suo seggio di deputato e recarsi nuovamente al Kanzleramt, è lui ancora il cancelliere.
Gli uffici del cancellierato si affrettano a cancellare i viaggi per Parigi e Varsavia, programmati da Merz e dal ministro degli Esteri, Johann Wadepuhl. “Che figuraccia!”, titola il sito della Bild, che racconta minuto per minuto la giornata più caotica nella storia del Bundestag. Sempre Bild riporta di presunti momenti di tensione: porte sbattute, pugni sulle scrivanie. E un appello, urlato, forse da Merz?: «Responsabilità, abbiamo una responsabilità di fronte al mondo!». Dopo l’ora di pranzo iniziano intense e burrascose riunioni dei due partiti di maggioranza, intorno alle ore 14 alcuni deputati si lanciano nei corridoi degli uffici del Bundestag, con i loro smartphone iniziano a chiamare, tra di loro il ministro degli Interni, il cristiano-sociale bavarese Christian Dobrindt, che chiede ad alta voce: «Chi ha il numero di quelli della Linke?». Tutti i deputati devono tornare al Bundestag, si rivota. Secondo la Costituzione, il Bundestag avrebbe tempo altri 14 giorni per rivotare per una seconda volta Merz, ma in tanti nella maggioranza e lo stesso aspirante cancelliere non vogliono perdere tempo, l’Europa e il mondo aspettano.
Alle 15.15 va in scena il secondo voto: Merz questa volta ce la fa. È cancelliere con 325 sì. Il primo ad abbracciarlo è di Jens Spahn, diventato capogruppo della Cdu al Bundestag, ma non è un fedelissimo di Merz. Un inizio choc per il governo, che poco dopo giura di fronte al presidente della Repubblica, Frank Walter Steinmeier, provato anche lui da una giornata non per cuori deboli. Sedici ministri: 7 socialdemocratici, Lars Klingbeil, 47 anni, vicecancelliere e ministro delle Finanze, Boris Pistorius resta ministro della Difesa (l’unico del precedente esecutivo); 9 i ministri dell’Unione Cdu/Csu, che avrà i ministeri degli Esteri ed Interni. La strategia politica della Germania è quindi in mano ai conservatori, ma nella Spd c’è una fronda anti-Merz.
Il primo leader estero a congratularsi con il nuovo cancelliere, ancor prima di Von der Leyen, è stato Emmanuel Macron, anche lui avrà tirato un sospiro di sollievo, oggi vertice a Parigi, gli uffici del cancellierato di Berlino hanno riconfermato il volo.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: