
Fedeli in preghiera in piazza San Pietro, in attesa della fumata che comunichi l’esito del Conclave. Una attesa orante che coinvolge le comunità cristiane di tutto il mondo - foto Reuters
I cardinali riuniti in Conclave per eleggere il nuovo Papa avevano chiesto «di essere sostenuti dalla preghiera di tutti i fedeli». Il loro appello non è rimasto senza ascolto. In Italia e nel mondo è un fiorire di iniziative: Messe, veglie, proposte di adorazione eucaristica, incontri di preghiera. Come quello svoltosi ieri sera nella Cattedrale di Bologna, dove sulla “Veglia di preghiera per tutte le vocazioni” si è innestata la preghiera pro eligendo Pontifice. Con i vicari generali monsignor Stefano Ottani e monsignor Giovanni Silvagni a invocare «il dono dello Spirito Santo» sui cardinali e sulla Chiesa intera, e ad esprimere «l’affetto, la gratitudine, la comunione profonda» della Chiesa di Bologna con il suo arcivescovo, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, anch’egli in Conclave. Fra i cardinali elettori anche Augusto Paolo Lojudice: su sua indicazione in tutte le foranie dell’arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino e in tutte le parrocchie della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sono state celebrate Messe pro eligendo Pontifice.
Il giorno d’ingresso in Conclave coincide con il terzo anniversario di consacrazione episcopale del cardinale Roberto Repole. Lo ricordano, in una nota, l’arcidiocesi di Torino e la diocesi di Susa, a lui affidate. Comunità che «si stringono» al loro pastore «e lo accompagnano con la preghiera». Con un abbraccio orante che accoglie la Chiesa intera, in questi giorni in cui – dal funerale di papa Francesco alle Congregazioni generali al Conclave – si vive «una esperienza fortissima di comunione, perché da ogni parte della Chiesa sale a Dio un’unica e compatta preghiera: “Donaci, Signore, un nuovo Pastore secondo il tuo cuore”». Così scrive il cardinale Oscar Cantoni nella lettera indirizzata nei giorni scorsi ai fedeli della sua diocesi, Como. Anche la diocesi di Roma accompagna con la preghiera i cardinali «perché docili all’azione dello Spirito Santo sappiano discernere il Pastore che il Signore vuole donare alla sua Chiesa»: un’invocazione rinnovata con la Messa presieduta ieri sera nella Basilica di San Giovanni in Laterano dal vescovo Renato Tarantelli Baccari, viocegerente della diocesi guidata dal cardinale Baldassare Reina.
«Evitare le curiosità, tante chiacchiere inutili, tante previsioni infondate e, invece, vivere un’esperienza spirituale, con tutti i discepoli del Signore, perché il Signore ci trovi disponibili a realizzare la sua volontà»: ecco «quello che il Signore ci chiede di fare», ha detto l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, presiedendo ieri nella Cappella feriale del Duomo la Messa pro eligendo Pontifice. Messa che il presule ha chiesto fosse celebrata in tutte le parrocchie ambrosiane. I cardinali a Roma da tutto il mondo sono «segno di una Chiesa cattolica e universale che vuole annunciare la bellezza del Vangelo a tutti gli uomini e le donne dei cinque continenti», ha sottolineato l’arcivescovo di Genova Marco Tasca presiedendo martedì sera in Cattedrale la Messa pro eligendo Pontifice. Messa che da ieri viene celebrata alle 18 per tutti i giorni del Conclave dai canonici del Capitolo di San Lorenzo.
Centinaia i fedeli, lunedì sera nella Cattedrale di Cremona, all’adorazione eucaristica guidata dal vescovo Antonio Napolioni, che ha chiesto di pregare «non secondo i nostri gusti, le nostre ansie, tantomeno le nostre paure, ma secondo lo Spirito». Un’intensa veglia di preghiera si è svolta anche a Crotone, in Santa Maria Madre della Chiesa. Una celebrazione essenziale che ha visto l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina Alberto Torriani dare voce alla meditazione preparata dalle monache carmelitane.
L’Azione Cattolica italiana esprime la «più profonda vicinanza spirituale» ai cardinali in Conclave. «Come membra vive di un popolo in cammino, uniti al grido silenzioso di tanti fedeli sparsi nel mondo – si legge nel messaggio della Presidenza nazionale di Ac – preghiamo perché il futuro Pontefice sia un pastore secondo il cuore di Dio: capace di parlare con coraggio e umiltà al cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo, segno visibile della misericordia di Cristo, seminatore di speranza, artigiano di pace e instancabile testimone della carità evangelica. Per citare papa Francesco, “un pastore che abbia l’odore delle pecore”, vicino al suo gregge, capace di ascoltarlo e di guidarlo con sapienza, tenerezza e coraggio». Anche Comunione e Liberazione aderisce alla richiesta dei cardinali di «invocare la grazia del Padre» sul popolo di Dio e sul Conclave «perché sostenga la nostra fede e la nostra unità e renda i cuori docili alle indicazioni dello Spirito Santo», ha dichiarato Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Cl.
Il vescovo Mariano Crociata, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione Europea, chiama tutti a unirsi alla preghiera, mentre la Comece stessa annuncia la pubblicazione del volume “Papa Francesco e l’Europa”, che raccoglie discorsi di Bergoglio sul tema della pace. Un invito a pregare per il Conclave arriva pure dal Consiglio ecumenico delle Chiese, che ha condiviso con le oltre 350 Chiese che ne fanno parte una preghiera ecumenica scritta da frère Matthew della Comunità di Taizé. Parole per «rendere grazie per la vita e il ministero di papa Francesco». Quindi l’invocazione allo Spirito: «Rinnova sempre la nostra speranza e benedici colui che chiamerai a essere un servitore dell’unità tra il tuo popolo e un testimone di speranza e di pace nella famiglia umana, attento agli umili e ai bisognosi, perché il tuo regno appartiene a loro».
In questo mese di maggio dedicato a Maria, «mese speciale per la tradizione salesiana, con la ricorrenza, il 24 maggio, della Solennità di Maria Ausiliatrice, le Figlie di Maria Ausiliatrice di tutto il mondo assicurano la preghiera per questo particolare e delicato momento di Chiesa». Dal mondo della vita consacrata ecco l’iniziativa delle comunità religiose femminili del Sud Sudan che hanno condiviso online una preghiera per il Conclave.
Anche nella martoriata Ucraina si prega per il Conclave. A raccontarlo al Sir, l’agenzia della Cei, è l’esarca della Chiesa greco-cattolica di Donetsk, Maksym Ryabukha. «Molte comunità parrocchiali stanno organizzando momenti di preghiera. Ci sono inviti affinché si preghi anche nelle case. La preghiera è fatta nella quotidianità. E purtroppo la nostra quotidianità è spesso accompagnata dal suono dell’esplodere le bombe, dagli allarmi che suonano sui cellulari e dagli altoparlanti nelle strade». In questo scenario «invochiamo il miracolo della pace». E che il Papa «sia un uomo di Dio che sappia accogliere tutta l’umanità, e sappia accompagnare e affidare a Dio il cammino dei popoli verso la pace, la giustizia, la libertà e il bene per tutti».
In Pakistan numerose le Messe e le proposte di preghiera per il Conclave promosse dalla minoranza cattolica. Così pure nel Bangladesh. Dove ad alimentare la preghiera è la comunità del Pime. La speranza? «Che le grandi scelte missionarie e profetiche di Francesco continuino a guidare la Chiesa», ha detto al Sir padre Giovan Battista Zanchi, responsabile della Pime House a Dhaka. Si prega anche nella Repubblica Centrafricana, che vede in Conclave il cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui. La Rete dei laici latino-americani, intanto, ha inviato una lettera aperta ai cardinali. L’auspicio? Il nuovo Papa continui e approfondisca i processi avviati da Francesco e promuova una Chiesa veramente sinodale.
Pregare per i cardinali in Conclave «è un atto individuale e comunitario di importanza fondamentale. Nei momenti decisivi della storia della Chiesa, la preghiera non è solo un dovere: è scelta d’amore e corresponsabilità», spiega Karel Orlita, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti. Come accompagnare spiritualmente i cardinali? «Come fece la Chiesa nascente nel Cenacolo: concordi nella preghiera, uniti nello Spirito, vigilanti nell’attesa». Con la Messa, l’adorazione eucaristica, il Rosario. «La preghiera – ricordano dall’associazione – è il respiro della fede, il linguaggio della speranza, la difesa silenziosa contro ogni oscurità e spirito di divisione».