
I bambini inginocchiati nel centro islamico di Susegana (Treviso) ascoltano l'imam - Ansa
Sorpresa e amarezza, nelle comunità cristiane della diocesi di Vittorio Veneto (provincia di Treviso) per le polemiche seguite ad una visita di alcune classi della scuola dell’infanzia “Santa Maria delle Vittorie” di Ponte della Priula al Centro culturale islamico “Emanet” di Susegana. «Mettere al centro i nostri bambini e il loro bisogno di essere accompagnati nella crescita ci ha fatto scegliere di andare in visita al Centro culturale, accolti e accompagnati dall’imam Avnija, che ben conosciamo - spiegano don Andrea Sech, il parroco e legale rappresentante, Stefania Bazzo, direttrice, e Stefania Pillon, insegnante -. I genitori erano stati informati e avevano dato il consenso. La scelta rientra nel progetto educativo della scuola - che riprende le linee nazionali - e che tiene in considerazione la presenza di tante culture e nazionalità tra i bambini della scuola stessa».
La Lega è insorta, dal leader Matteo Salvini ad altri esponenti, mentre il ministero dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato un’ispezione. Le reazioni sono scaturite dall’immagine dei bambini inginocchiati in moschea, «mentre pregavano», si è protestato. I responsabili della scuola hanno subito chiarito: «I nostri bambini, cristiani e di altre religioni, frequentano consapevolmente una scuola cattolica, ricca di segni e azioni tipicamente cristiane. Il più semplice e quotidiano è il segno della croce per i pasti (lo fanno i cristiani, gli altri lo vedono fare), ma non mancano il presepio in collaborazione con le famiglie, la proposta di una Messa della parrocchia per l’Avvento, la celebrazione a inizio Quaresima e così via. C’era il bisogno - ha specificato la direzione scolastica - di vivere una reciprocità reale, per comprendersi e valorizzare le diversità: se già è abbastanza chiaro che cosa è essere cristiano perché lo si vede tutti i giorni nella scuola, e se qualche occasione c’era stata per parlare del Ramadan, mancava il toccare con mano l’esperienza di altre religioni, come quella musulmana. Toccare con mano: un bambino della scuola dell’infanzia ha bisogno di vedere, toccare, sentire, sperimentare, incontrare persone. È così che è nata la visita al Centro culturale ed è così che i bambini hanno vissuto l’esperienza».